• Dottoressa Elena Pellizzari

    Psicologa Psicoterapeuta

     

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  • Emdr

  • EMDR: UN APPROCCIO PSICOTERAPICO PER IL TRAUMA

    Con il termine “trauma” (dal greco “ferita”) ci si riferisce ad una lesione e quando parliamo di trauma psicologico la lesione si trova a livello della psiche, cioè nell’insieme delle funzioni cerebrali, affettive ed emotive della persona. La vita ci espone a subire dei traumi fin da bambini e se questo accade ed essi non vengono elaborati,  rimangano come congelati, fermi, cicatrici  a livello cerebrale, riattivandosi con pensieri, emozioni e sensazioni corporee disturbanti, anche a distanza di anni (pensiamo ad un lutto, abusi, abbandoni, esperienze dolorose con figure affettive ecc.).

    L’EMDR (Eyes Moviment Desensitization and Reprocessing cioè desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro, che si è dimostrato ad oggi il trattamento evidence-based per il Disturbo Post Traumatico da Stress (DSPT), essendo validato da più ricerche e pubblicazioni, di qualsiasi altra psicoterapia nel campo del trauma, ma l’EMDR si utilizza anche nelle diverse patologie (disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, fobie, disturbi di personalità, depressione, lutto, depressione post partum) 

    I traumi vengono suddivisi in due categorie: traumi con la T maiuscola (riferendosi ad eventi importanti che hanno messo in pericolo la nostra integrità, come incidenti, aggressioni, calamità naturali, stupri, suicidi o omicidi di persone care, diagnosi infauste), e traumi con la t minuscola (esperienze che sembrano meno importanti, ma che assumono un peso rilevante soprattutto se ripetute nel tempo e vengono subite durante l’infanzia o in un momento di particolare vulnerabilità, esperienze come abbandoni, umiliazioni, trascuratezza, maltrattamenti, eventi di sofferenza ecc.).

    A livello scientifico questi traumi si imprimono in determinate aree del cervello e diversamente dai ricordi non traumatici, quelli legati ad un trauma vengono immagazzinati nel cervello in modo diverso, vengono mantenuti nell’emisfero destro , separati dai ricordi positivi, come bloccati in uno spazio e tempo differente dagli altri.  La nostra mente è preparata a mettere in atto un sistema riparativo, anche quando siamo vittime di ferite psicologiche (come nel caso di ferite fisiche, entra in gioco il sistema immunitario) e spesso con il sostegno degli altri e le proprie risorse, la persona riesce a recuperare un suo nuovo equilibrio successivamente al trauma, ma ci sono ferite che continuano a provocare dolore nonostante sia trascorso tempo. Il trauma nel caso di traumi con T maiuscola, è presente sempre, l’evento è come se fosse successo poche ore prima, mentre nel caso dei traumi con t minuscola si ripresenta in modo meno impattante, ma comunque invalidante attraverso insicurezza, mancanza di autostima, colpevolizzazioni, ansie, attacchi di panico ecc.

     

    Lavorare con l’EMDR significa dedicare i primi colloqui alla narrazione della storia della persona, identificando assieme gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema. Il materiale che si individua attraverso i ricordi, rappresenta  il materiale di lavoro con l’EMDR. Quando l’evento viene elaborato, la persona lo ricorda ancora, ma avrà un vissuto completamente diverso collegato ad esso, sentirà che fa parte del passato ed è stato integrato in un modo più maturo. Il cambiamento è molto rapito indipendentemente dagli anni trascorsi dal trauma.